giovedì 10 marzo 2011

Il taglio su Mantova e la resistenza di Tuvixeddu

Oggi una notizia buona e una cattiva.
Iniziamo da quella cattiva: il “machete” paventato dal Presidente della Repubblica si è ormai da tempo abbattuto sulla cultura, e le prime ripercussioni si stanno facendo sentire, in particolare in quel di Mantova, dove il festival della letteratura quest’anno vedrà il contributo comunale dimezzarsi, da 120mila e 60mila euro.
Il festival, da anni fiore all’occhiello della città lombarda, ha ospitato grandi scrittori italiani e internazionali, rappresentando non solo un appuntamento per migliaia di appassionati della lettura, ma anche il simbolo di una cultura nazionale che è viva e non è monopolizzata dagli standard televisivi.
Il sindaco di Mantova, Sodano, ha dichiarato che se il Comune avesse applicato i tagli alle spese per la cultura previste dalle norme nazionali il contributo sarebbe stato pari al 20% di quanto erogato l’anno scorso. E promette, inoltre che ci sarà un contributo per mezzo di servizi offerti dal Comune stesso.
Postiamo qui il link per aderire all’appello “Non tagliate il Festivaletteratura”, a cui, ovviamente noi abbiamo già aderito.
Ed eccoci alla seconda notizia, positiva soprattutto alla luce degli ultimi fatti di cronaca in cui Batman-Moratti si è reso triste protagonista di un abuso edilizio a Milano: il Consiglio di Stato ha accolto l’istanza della Regione Sardegna, confermando ciò che l’allora governatore Soru aveva imposto su cinquanta ettari in cui sorgono migliaia di sepolture cartaginesi (scavate dal VI secolo a. C.) a Tuvixeddu, nel cuore di Cagliari. La sentenza ha così impedito che sull’area calasse l’ennesima colata di cemento per l’edificazione di un quartiere di lusso.
Da anni il quartiere di Tuvixeddu è sottoposto a molte forme di violenza urbanistica e di degrado. Tante tombe sono ridotte a discarica e il luogo in cui c’è il maggior numero di sepolture è invisibile dalla strada, oscurato da una cortina di edifici alti sei piani.
Nonostante ciò, invitiamo a leggere un passaggio lungimirante della sentenza, che recita: “anche se il paesaggio è già gravemente manipolato, non è una buona ragione per scempiarlo ulteriormente”, e ancora “se un paesaggio ha perso la propria integrità questo è un motivo in più per attivare forme maggiormente rigorose di tutela“.

FONTE: Blog VerdeNero

Disgressione sul tema..