giovedì 13 settembre 2012

PREMIO ACERBI XX EDIZIONE – LETTERATURA DELLA SPAGNA


Vincitori ex aequo Ángeles Caso e Ignacio Martinez de Pisón
Premio Speciale per la saggistica italiana sulla Spagna ad Armando Savignano

Ángeles Caso con Controvento (Marcos Y Marcos 2010) e Ignacio Martinez de Pisón con Il Fascista
(Guanda 2010) sono i vincitori ex aequo della XX edizione del Premio Acerbi dedicata alla letteratura della
Spagna. La proclamazione e la consegna dei premi si è svolta sabato 30 giugno nella sala consiliare di
Castel Goffredo gremita di pubblico. Le giurie popolare e scientifica del Premio hanno dovuto scegliere tra
una rosa di tre romanzi, era infatti in gara anche Ricardo Menéndez Salmón con Il correttore (Marcos y
Marcos 2011). Ángeles Caso ha ottenuto 66 voti dalla giuria popolare e 12 da quella scientifica, Ignacio
Martinez de Pisón 58 voti più 20. Due vincitori a pari merito, dunque, come nei vent'anni di questa
manifestazione era accaduto solo nel 1999 e nel 2002, rispettivamente nelle edizioni dedicate ai Paesi del
Nord Europa e alla Grecia. Commossi i due scrittori al momento della consegna del premio
Ad Armando Savignano, ordinario di Filosofia morale all'Università di Trieste, è stato consegnato il Premio
speciale per la saggistica italiana sulla Spagna per il suo impegno legato all'ispanismo filosofico. Al
pomeriggio letterario, coordinato da Fabrizio Binacchi, direttore RAI Emilia Romagna, erano presenti tra gli
altri il prefetto di Mantova Mario Rosario Ruffo, l'assessore regionale Carlo Maccari, l'assessore provinciale
alla Cultura Francesca Zaltieri e Carmen Casillas Del Rej in rappresentanza dell'Instituto Cervantes. Hanno
fatto gli onori di casa il sindaco di Castel Goffredo Mauro Falchetti, il presidente dell'associazione Acerbi
Piero Gualtierotti e la segretaria del Premio Rosanna Colognesi.

lunedì 10 settembre 2012

Festivaletteratura 2012

Il festival di Mantova resiste alla crisi 102mila presenze, come nel 2011

La sedicesima edizione, che si è chiusa ieri, fotografa un'offerta ridotta con 240 incontri a pagamento (lo scorso anno erano 72 in più), molta attualità e pochi spettacoli rispetto al passato
di FRANCESCO ERBANI

MANTOVA - Con Edgar Morin ("Una nuova educazione per un umanesimo planetario") si è chiuso il Festivaletteratura. Un Festivaletteratura che, a conti fatti, tiene. Forse inaspettatamente, dicono gli organizzatori. La sedicesima edizione si chiude praticamente con gli stessi numeri della quindicesima (erano 104 mila presenze nel 2011, sono 102 mila nel 2012). Ma comunque fotografa una offerta più ridotta: sono stati 240 gli incontri a pagamento (72 in meno rispetto al 2011) con 62 mila biglietti staccati e 96 quelli a ingresso libero (23 in più dell'anno scorso) con 40 mila presenze.

Nonostante un budget ridotto, il festival ha raccolto nelle piazze di Mantova, soprattutto durante il week-end, una grande folla, meno vistosa che nelle edizioni precedenti perché sparpagliata in molti luoghi della città, e non più stretta fra piazza delle Erbe e piazza Sordello. Luca Nicolini, Marzia Corraini e gli altri del comitato che allestisce il festival si sentono soddisfatti, sembrano anche sollevati: "Non era una situazione così scontata dopo un'estate segnata dalla crisi economica, dal terremoto e da un clima di incertezza generalizzato". La cultura fa bene, sottolineano con una punta d'orgoglio. Fa bene a Mantova, ma fa bene anche al paese. Al quale paese un gruppo di precari della scuola ha ricordato, ieri pomeriggio in piazza Mantegna, che senza un'istruzione pubblica che funziona, e che ha i soldi per funzionare, le rassegne culturali possono incidere fino a un certo punto. Molto seguito il festival ha riscosso anche in rete: 70 mila i visitatori unici connessi al sito nella settimana, 300 mila le pagine visualizzate (più 20 per cento rispetto al 2011). Questa edizione era accompagnata da presagi poco brillanti. Il terremoto del maggio scorso ha scosso la città, che ne porta ancora i segni. Il simbolo del sisma è la Camera degli Sposi affrescata da Andrea Mantegna nel Palazzo Ducale. Una lunga crepa taglia il dipinto della parete che dà sull'esterno. Il rischio è che l'affresco, ora protetto da un'impalcatura, subisca un distacco. La sala è chiusa al pubblico, ma una storica dell'arte della Soprintendenza, Renata Casarin, ha accompagnato alcuni scrittori. La Gazzetta di Mantova ha promosso un appello al presidente Napolitano, primo firmatario il premio Nobel Seamus Heaney, che mercoledì ha inaugurato il festival. Da Roma scarseggiano i fondi e uno dei simboli del Rinascimento italiano è messo a dura prova. Tutto il festival ha cambiato una parte delle abitudini. Il cuore si è spostato da piazza delle Erbe in piazza Sordello e chi è arrivato a Mantova, vedendo la prima spoglia, ne ha tratto la frettolosa conclusione di un'edizione in affanno. Il festival non cresce, anzi perde qualche numero, ma non è la crescita l'obiettivo di una manifestazione così, che oltre quei numeri è difficile possa andare. Il meccanismo che si rinnova è quello di uno spettro ampio di argomenti trattati, che gettano sempre un seme nell'attualità (la crisi economica, le soluzioni per uscirne, il lavoro precario, il lavoro che manca, gli interrogativi sull'Europa, il paesaggio e la sua tutela...). O che toccano il costume degli italiani e delle italiane: esemplare, ieri, l'incontro con Natalia Aspesi, intervistata in piazza Castello da Concita De Gregorio. O che, ancora, documentano la pervasività della mafia (pubblico che in piedi applaude Pietro Grasso) e una memoria che rischia di sbiadire a causa di una corruttela che si è fatta sistema, come, a vent'anni da Mani pulite, ha ricordato Gherardo Colombo. Pochi spettacoli, quasi nulla, rispetto a qualche anno fa. Ma molte iniziative che hanno fatto vivere la letteratura al di là della pagina scritta. Un esempio per tutti, le letture su Ariosto in Palazzo Te. Scrittori, attori, studiosi hanno messo in scena una rappresentazione corale sull'Orlando furioso, un racconto a più voci che ha rovistato nei magazzini di quel poema, e tirato fuori un fiotto di immagini, anche disparate. A sera l'esercito dei giovani e meno giovani volontari in maglietta blu era al lavoro. L'appuntamento ora è per settembre 2013 (dal 4 all'8). C'è un anno per raccogliere idee ed energie, perché su chi organizza cultura i nuvoloni non si sono allontanati.

FONTE: LaRepubblica     

sabato 8 settembre 2012

Festivaletteratura 2012 - L'Orlando Furioso

Scene dal Furioso in Festa a Palazzo Te...

Buona l'idea peccato l'organizzazione..

Festivaletteratura 2012 - Evento 165

Uscire dall'Euro: una soluzione possibile?

In attesa dei partecipanti al dibattito si scatta foto al palco vuoto...

Festivaletteratura 2012 - Maledetti Libri

Luca Scarlini ha accompagnato il pubblico in un bellissimo viaggio attraverso i secoli il cui fil rouge sono stati i libri giudicati maledetti e che spesso sono stati dati alle fiamme. Sorpresa trovare tra questi, libri che in realtà non sono nemmeno mai stati scritti, se non diversi secoli dopo l'inizio della loro leggenda maledetta. O libri, che sebbene pubblicati in un numero esiguo di copie, hanno fatto si che un alto numero di critici ne scrivesse a riguardo.

Il potere della parola è così forte che riesce a fare paura anche quando non c'è o non ha una reale forza e potenza poiché raggiunge poche persone.

lunedì 30 luglio 2012

FESTIVALETTERATURA 2012 - PROGRAMMA




Mantova, 28 luglio 2012
Cari soci,
il momento tanto atteso è arrivato! Il programma degli eventi della sedicesima edizione di Festivaletteratura giorno per giorno, ora per ora, vi aspetta in  una doppia veste:
- a partire da sabato 28 lugliosul sito internet www.festivaletteratura.it, il programma sarà disponibile in formato .pdf;
giovedì 2 agosto inizierà ufficialmente la distribuzione nel formato cartaceo, con la tradizionale serata di presentazione alle ore 21.00 in piazza Leon Battista Alberti.
 La serata sarà una delle ultime occasioni per rinnovare la tessera Filofestival per il 2012. Il tesseramento infatti verrà chiuso domenica 5 agosto: invitiamo chi è già stato socio in passato e chi ancora non lo è stato a non far mancare il proprio contributo per sostenere Festivaletteratura!

Siamo spiacenti di comunicarvi che, per motivi organizzativi della nostra segreteria, le richieste pervenute oltre il suddetto termine non potranno essere accettate.
 Vi riepiloghiamo in seguito le modalità di pagamento:
  • Presso la sede di Festivaletteratura e Filofestival (via Baldassarre Castiglioni, 4 – Mantova), aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 9:30 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 18:30.
Per gli immancabili ritadatari sarà inoltre effettuata un’apertura straordinaria sabato 4 agosto dalle ore 9:30 alle ore 12:30.
  • Versamento sul conto corrente postale n. 14816466 intestato ad Associazione Filofestival. Affinché il pagamento sia accettato, dovrà essere anticipata copia del bollettino, via fax o e-mail, entro e non oltre domenica 5 agosto.
  • Pagamento on-line, con carta di credito, sul sito internet www.festivaletteratura.it,fino alla mezzanotte di domenica 5 agosto.
  •  Presso la libreria Coop. Nautilus, piazza 80° Fanteria, 19 – Mantova (tel. 0376 360414 – 0376 323406);
  • Il pagamento mediante vaglia postale NON è accettato.
  • 
Grazie!
Il consiglio direttivo di Filofestival

giovedì 5 luglio 2012

Gli editori si presentano


Comunicato stampa
Gli editori bolognesi PendragonPerdisa PopLa Linea e Giraldi si presentano alpubblico, alla stampa e ai librai in una serie di feste che si terranno nei giovedì di luglio presso la Terrazza "Sopratutto" in via dello Scalo nr. 21/3 a Bologna.
In un momento delicato per l'editoria in generale, e ancor di più per gli editori indipendenti che con fatica si districano nei tortuosi meccanismi del mercato librario italiano, le case editrici bolognesi si presentano alla città unendo le forze, i libri e gli autori, per conoscersi e farsi conoscere.
ÈdiBo, attraverso la dimensione della festa, vuole mettere in evidenza le realtà locali che producono cultura, creando una sorta di network dell'editoria bolognese che porti momenti di informazione e proposta culturale congiunta.

Il 5 luglio si parte con la prima festa dedicata alle edizioni Pendragon. Da diciotto anni sulla scena editoriale nazionale, la casa editrice diretta da Antonio Bagnoli ha pubblicato oltre un migliaio di libri, fra cui alcune vere e proprie perle, come i testi di teatro di Roberto Roversi o la serie degli "ineffabili cinque" di Donald E. Westlake tradotta da Laura Grimaldi, o ancora la bellissima collana Pendragon Garden dedicata ai giardini. Durante la festa, sarà presentato l'ultimo romanzo di Vasco Rialzo, Adéu, e lo stesso autore sarà protagonista di un dj-set finale.

Il 12 luglio è la volta di Perdisa Pop, il marchio di narrativa e saggistica di ricerca del Gruppo Perdisa Editore. Lanciato cinque anni fa da Luigi Bernardi e ora diretto da Antonio Paolacci, Perdisa Pop è diventato un marchio solido e conosciuto dai lettori, che ha fatto dell'originalità delle proprie proposte il maggiore punto di forza. Durante la serata, mini-maratona-reading a cura degli autori Perdisa Pop e anteprima del nuovo romanzo di Giuseppe Merico Il guardiano dei morti. Dj-set con J.J. Perdi.

Il 19 luglio arriva l'ultima nata fra le realtà editoriali felsinee, La Linea. Frutto del lavoro e dell'ingegno di quattro soci, La Linea si affaccia sul mercato librario esattamente un anno fa, con quattro collane: narrativa, saggistica breve divulgativa, antropologia e didattica per adulti. Nel corso della serata, si assisterà a un reading-spettacolo di presentazione delManuale per incaute frequentatrici di AA (Analfabeti Affettivi) e saranno disponibili tutti i libri pubblicati dalla casa editrice. Infine, spazio alla musica con la dj Sister.

La rassegna si conclude il 26 luglio con Giraldi Editore: un marchio attivo da diversi anni, ma che dal dicembre 2011 ha una nuova vita. Cambio di proprietà, di logo e di sede (ora a San Lazzaro) e una linea editoriale più attenta alla qualità, per dare nuovo lustro alle proprie collane. Saranno presenti alla serata alcuni autori delle vecchie e nuove edizioni, accompagnati da buona musica e buone letture.

Tutte le feste inizieranno alle 19:30 circa e si concluderanno all'1. L'accesso alla Terrazza è consentito grazie alla tessera associativa Nuovamente, che si può sottoscrivere al costo di € 2.


Anna Maria Riva
Ufficio stampa Gruppo Perdisa Editore

martedì 26 giugno 2012

Un articolo rubato


Per esempio
- di Antonio Paolacci -

26 giugno 2012
Prenderò poco spazio per raccontarvi un episodio appena accaduto, che trovo molto interessante per chi non avesse ancora ben chiara l’attuale situazione dell’editoria italiana.
Brevissima premessa: non molto tempo fa, una persona che lavorava in una libreria di catena mi ha confidato che, a volte, di fronte al cliente in cerca di alcuni libri non presenti in negozio, i commessi avevano l’ordine di rispondere che quei libri erano irreperibili, ovvero che non era possibile nemmeno ordinarli, sebbene in realtà lo fossero.
Il motivo? Chiamiamola politica aziendale: pare infatti che la frase «Non lo abbiamo, ma possiamo ordinarlo» spinga molti lettori a provare in altre librerie, piuttosto che fare un ordine in quella in cui si trovano. Dicendo invece che il libro non è rintracciabile da nessuna parte, il lettore si rassegna e magari compra un altro libro.
Pochi giorni fa, una persona cerca Madreferro di Laura Liberale in una libreria di catena della sua città. Non trovandolo esposto, chiede alla commessa, la quale le comunica che il libro non è reperibile.
Ieri, informato della cosa, prendo il telefono.
Senza dire chi sono, chiedo alla libraia in questione se sia possibile acquistare questo titolo da loro. La donna mi dice di no, e che non posso nemmeno ordinarlo.
Chiedo come mai.
Mi risponde che loro non trattano con il distributore di questa casa editrice.
Ribatto: «Mi sta dicendo che non avete nessun libro distribuito da Pde? Quindi non avete minimum fax?»
Certo che hanno minimum fax, mi risponde. Poi mi chiede, testualmente: «Lei non è un cliente, vero?»
Le dico chi sono.
La tizia farfuglia qualcosa, mi dice: «Ah, certo, Perdisa, certo che abbiamo i vostri libri… In effetti vedo adesso il titolo in vendita su internet (sic!) e dovremmo averlo anche noi, sì. Senta, mi lasci fare un controllo e la richiamo, va bene?»
Due ore dopo mi richiama.
Dice che il libro è reperibile eccome. Dice che non sa cosa sia successo. Dice che entro un paio di giorni lo avranno.
L’attuale situazione dell’editoria italiana è anche questa. Così gli scrittori perdono lettori, così i lettori non trovano quello che cercano. Inutile dire che la reperibilità dei libri pubblicati da editori indipendenti non dipende né dalla loro qualità, né dal lavoro della casa editrice. Siamo schiacciati da strategie come queste, meschine e colpevoli.
Credo che spargere la voce sia utile: sappiate e dite in giro che i libri Perdisa Pop sono distribuiti in tutte le librerie italiane (a eccezione, naturalmente, di alcune piccole indipendenti che vendono solo certi titoli con politiche particolari).
Se vi dicono che non li hanno in negozio, ordinateli. Se vi dicono che non potete nemmeno ordinarli, mentono.

FONTE: Blog Perdisa Pop

lunedì 25 giugno 2012

Festivaletteratura 2012 - I Nomi

Gabriela Adamesteanu, Andrea Agnelli, Simonetta Agnello Hornby, Alexander Ahndoril, Marco Aime, Maria Luisa Altieri Biagi, Cristina Alziati, Jean-Loup Amselle, Carlo Annese, Giuseppe Antonelli, Franco Antonello, Mario Artioli, Natalia Aspesi, Shalom Auslander, MassimoBacigalupo, Marco Baliani, Claudio Bartocci, Antonia Baum, Zygmunt Bauman, Pierre Bayard, Pietro Beltrami, Aimee Bender, Stefano Benni, Paolo Benvegnù, Mischa Berlinski, Riccardo Bertoncelli, Peter Bichsel, Giovanni Bignami, Laura Boella, Tito Boeri, Corrado Bologna, Lina Bolzoni, Claudio Borghi, Joe Boyd, Ennio Brion, Giulio Busi, Jaume Cabrè, Andrea Canova, Pierluigi Cappello, Luigi Caracciolo, Massimo Carlotto, Chiara Carrer, Roberto Casati, Francesco M. Cataluccio, Marco Cattaneo, Ermanno Cavazzoni, Aidan Chambers, Davide Ciferri, Massimo Cirri, Naila Clerici, Chiara Codecà, Gherardo Colombo, Guido Conti, Paolo Cornaglia Ferraris, Matteo Corradini, Lella Costa, Pino Costalunga, Luca Crovi, Umberto Curi, Mimmo Cuticchio, Emilio D'Alessandro, Nicola Davies, Concita De Gregorio, Domenico De Masi, Mary De Rachewiltz, Guy Delisle, Stefano Di Colli, Marco Di Domenico, Michele Di Sivo, Sergio Dogliani, Piero Dorfles, Tommaso Dorigo, Pablo d'Ors, Roddy Doyle, Nathan Englander, Fulvio Ervas, Cristina Faccincani, Anna Maria Farabbi, Franco Farinelli, Marcello Fois, Giorgio Fontana, Enrico Franceschini, Simone Frasca, Chiara Frugoni, Chicca Gagliardo, Bruno Gambarotta, Silvana Gandolfi, Nicola Gardini, Pietro Garibaldi, Giovanni Gavazzeni, Vittorio Giardino, Daniele Giglioli, Gian Francesco Giudice, Miguel Gotor, Massimo Gramellini, Licia Granello, Pietro Grasso, Stephen Greenblatt, Emmanuel Guibert, Ulla Hahn, Seamus Heaney, Lance Henson, Helena Janeczek, Mahmoud Jaran, Alain Keler, Lars Kepler, Edgar Keret, Andreas Kipar, Roberto Koch, Michael Krüger, Raffaele La Capria, Nicola Labanca, Shaul Ladany, Tahar Lamri, Frederic Lemercier, Stefano Levi della Torre, Luciano Ligabue, David Lodge, Andrej Longo, Davide Longo, Carlo Lucarelli, Andrea Lundgren, NeilMacGregor, Maurizio Maggiani, Licia Maglietta, Claudio Magris, Danilo Mainardi, Elia Malagò, Marco Malvaldi, Alberto Manguel, Diego Marani, Sara Marconi, Ignazio Marino, Clelia Martignoni, Armando Massarenti, Riccardo Mazzeo, Melania Mazzucco, Pia Meda, Francesco Mele, Dino Meneghin, Myrta Merlino, Fausto Mesolella, Paolo Mieli, Marco Missiroli, Luca Molinari, Massimo Montanari, Antonio Moresco, Edgard Morin, Davide Morosinotto, Toni Morrison, Luigina Mortari, Matteo Motolese, Gavino Murgia, Michela Murgia, Péter Nádas, Loretta Napoleoni, Tobie Nathan, Sönke Neitzel, Eskhol Nevo, Nadia Nicoletti, Danielle Nierenberg, Yoshiko Noda, Paolo Nori, Alberto Notarbartolo, Ermanno Olmi, Piersandro Pallavicini, Lorenzo Palmeri, Laura Pariani, Stena Paternò, Paolo Pellegrin, Valerio Pellizzari, Pia Pera, Silvio Perrella, Giulia Perroni, Anna Peyron, Daniele Piccini, Gianandrea Piccioli, Francesco Piccolo, Ottavia Piccolo, Marilia Piccone, Telmo Pievani, Claudia Piñeiro, Bianca Pitzorno, Lucilla Pizzoli, Giuliano Poletti, Emiliano Ponzi, Ileana Pop, Antonio Prete, Gabriele Ranzato, Luca Rastello, Massimo Recalcati, Emilio Rentocchini, Camillo Ricordi, Claudio Ricordi, David Riondino, Franca Roiatti, Marco Romanelli, Silvia Ronchey, Ermes Ronchi, Nella Roveri, Louis Sachar, Eurig Salisbury, Antonio Saltini, Rosario Sapienza, Stefano Scansani, Andrea Scanzi, Luca Scarlini, Andrea Schiavon, Eric-Emmanuel Schmitt, Francesca Scotti, Scraps Orchestra, Andrea Segrè, Cesare Segre, Lutz Seiler, Steve Sem-Sandberg, Lola Shoneyin, Matthew Spender, Jón Kalman Stefánsson, Marco Stracquadaini, Nanni Strada, Carla Stroppa, Sualzo, FedericoTaddia, Miriam Toews, Bruno Tognolini, Olga Tokarczuk, Jáchym Topol, Hans Tuzzi, Filippo Ulivieri, AndreaValente, Ernest Van der Kwast, Jan Douwe Van der Ploeg, Giorgio Vasta, Guido Vitiello, Ngugi Wa Thiong'o, Paul Wilmott, Paola Zannoner, Piero Zardo, Stefano Zenni.

venerdì 20 aprile 2012

Un decennio d'Italia attraverso il Gatto Selvatico



"Servire da ideale punto d'incontro per tutti coloro che fanno parte della grande famiglia del gruppo Eni."

Con queste parole nel luglio del 1955 Enrico Mattei descriveva il suo primario obiettivo nel fondare la rivista mensile "IL GATTO SELVATICO", la cui direzione venne affidata ad Attilio Bertolucci: in quegli anni era ancora viva la speranza di unire la cultura industriale e la cultura umanistica.
Nel prendere in mano la direzione della rivista, Bertolucci impose da subito il suo volere: "Faccio la rivista se posso essere libero."
Con questa libertà riusci a creare una rivista per tutti.
Questo libro è una raccolta di alcuni articoli che vennero pubblicati sulla rivista nel suo decennio di vita, dal 1955 al 1964. Articoli scritti da nomi importanti della letteratura italiana: Natalia inzburg, Carlo Emilio Gadda, Leonardo Sciascia, Giuseppe Dessi e tanti altri.
Scritti che danno uno spaccato dell'Italia di quegli anni. In pieno boom economico.

"Viaggio in Italia - Un ritratto del paese nei racconti del Gatto Selvatico (1955- 1964)
Ed: Bur Rizzoli - € 9,9


venerdì 20 gennaio 2012

Concita De Gregorio a Finalmente Domenica (RE)



Finalmente Domenica a Teatro ricomincia il 22 gennaio prossimo con un secondo ciclo di appuntamenti con scrittori, giornalisti, filosofi, artisti e musicisti, organizzato dalla Fondazione I Teatri e dal Banco S.Geminiano e S.Prospero.


Dopo l’interruzione natalizia e dopo gli appuntamenti del primo ciclo, molti dei quali hanno registrato il tutto esaurito (circa 6000 le persone che complessivamente hanno assistito agli appuntamenti del 2011), il 22 gennaio, alle 11, la Sala degli Specchi torna ad ospitare le conversazioni mattutine: comincia la giornalista e scrittrice Concita De Gregorio, in dialogo con Roberta Cardarello, pedagogista e docente di Didattica generale dell’Università di Modena e Reggio su “Così è la vita. Imparare a dirsi addio”.


I bambini fanno domande. A volte imbarazzanti, stravaganti, definitive. Vogliono sapere perché nasciamo, dove andiamo dopo la morte, perché esiste il dolore, cos’è la felicità. E gli adulti sono costretti a trovare delle risposte. È un esercizio tra la filosofia e il candore, che ci obbliga a rivedere ogni volta il nostro rassicurante sistema di valori. Perché non possiamo deluderli, né ingannarli. Siamo stati come loro non troppo tempo fa.


Il libro di Concita De Gregorio, si chiama così Così è la vita, pubblicato da Einaudi, 2011. Perché così è la vita, così va la vita, la vita è fatta così. Quante volte è stata questa la risposta dei genitori ai figli davanti alle sconfitte, alle amarezze, alle difficoltà e agli eventi inspiegabili e ingiusti della vita? È fatta così. Ma così come? Com’è la vita, papà? E perché nessuno la racconta davvero e ti coglie sempre di sorpresa, come se l’infelicità, la malattia, la morte, il dolore fossero un imprevisto, un’eccezione, un capriccio del destino anziché la sorte che tutti ci accomuna? Nel dialogo a distanza tra padre e figlia, la Grande Domanda si dipana attraverso le piccole cose della vita: una canzone e un libro, un film visto insieme, un’amica ritrovata in treno, una cerimonia, un programma tv. Le favole da raccontare ai nipoti, le domande dei bambini e le loro risposte: una sorgente di verità e di luce nel tempo buio che stiamo attraversando.


L’intero programma di Finalmente Domenica è scaricabile dal sito www.iteatri.re.it. I prossimi appuntamenti vedranno alternarsi personaggi come Licia Maglietta (29 gennaio) Marco Lodoli (5 febbraio), Vito Mancuso (12 febbraio), Stefano Bordiglioni (19 febbraio), Roberta De Monticelli (26 febbraio), Stefano Bartezzaghi (4 marzo), Eva Cantarella (11 marzo), Gek Tessaro (18 marzo), Paolo Terni e ilo Bacco Ensemble (25 marzo), Salvatore Natoli (1 aprile), Voci del Tempo su Bruce Springsteen (15 aprile), Orchestra dei Bambini dell’Istituto Superiore di Studi Musicali di Reggio Emilia e Castelnovo Monti (22 aprile).




FONTE: 24 Emilia

giovedì 12 gennaio 2012

Parole di Donna

L'altra metà di Parma: interviste al femminile - Stalking giorno per giorno: una vittima racconta. E spiega che si può uscirne, malgrado tutto

Matilde era un'imprenditrice nel settore ceramico. Poco più che quarantenne, ha conosciuto una persona affascinante: un vero gentiluomo. E si è innamorata. L'abbraccio di quel gentiluomo però si è dimostrato stretto come quello di una serpe. Ai suoi occhi, Matilde non doveva lavorare. Non doveva incontrare altre persone senza di lui. Non doveva ribellarsi in alcun modo, altrimenti erano botte. Quando lei l'ha fatto e si è allontanata, ha iniziato a ricevere centinaia di messaggi al giorno. Frasi e minacce di ogni genere. Se Matilde si presentava per un colloquio di lavoro, erano già arrivate voci che la screditavano. Una vicenda di stalking che sul piano giudiziario non è ancora finita. Su quello personale, per Marzia è finita, ma forse le conseguenze non finiranno mai davvero.
La storia è quella di Marzia Schenetti, raccontata in un libro autobiografico: «Il gentiluomo. Una storia di stalking». Nel libro, edito da Il Ciliegio, la protagonista racconta l'evoluzione della vicenda e le emozioni provate giorno per giorno. Il nome Matilde è fittizio ma, assicura la Schenetti, i fatti raccontati sono tutti veri. Parlarne, per quanto doloroso sia, è un modo per affrontare le proprie paure e per mettere in guardia altre donne che possono trovarsi vittime di stalking.
Gazzettadiparma.it ha intervistato Marzia Schenetti sul libro e la storia de «Il gentiluomo. Una storia di stalking». Il libro sarà presentato a Modena domenica 20 febbraio, alle 16,30, nella Sala Pivano della Fiera del Libro.
Ci parli di lei: chi è Marzia Schenetti? Ho 45 anni, sono di Cerredolo di Toano. Fino a tre anni fa ero un'imprenditrice del settore ceramico. (Dopo il periodo di stalking, ndr) Ho fatto la cameriera, l'imbianchina... Adesso ho un lavoro da operaia. Sono diplomata in grafica pubblicitaria e in canto lirico: ho fatto l'esame al Conservatorio di Parma nel 1997, preparandomi con un'insegnante di Reggio. Sono sempre state le mie passioni... E poi dipingo e scrivo.
Nel suo libro si parla di un “gentiluomo” ma l'ombra che si allunga in copertina e il sottotitolo «Una storia di stalking» non lasciano dubbi... Ci spieghi il suo libro. Il titolo nasce dal fatto che quella persona si presenta come un perfetto gentiluomo. Sa regalare felicità... Invece risulta essere tutt'altro. Lo stalking è la fase terminale di una vicenda psicologica che dura un anno ma c'è molto di più. Nel momento in cui ho avuto l'occasione di allontanarmi da questa figura, ho preso la forza per reagire.
In che modo è scritto «Il gentiluomo?»È un racconto giornaliero da quando conosco questa persona, come entra nella mia vita e mi toglie tutto quello che avevo: l'indipendenza economica, le amicizie, i collegamenti per trovare lavoro... Tutto il mondo esterno. Il libro è autobiografico: è una storia vera.
Entriamo nei dettagli: come si è svolta la vicenda? Ho avuto una relazione con lui nel 2008. Lo stalking è del 2009. È un seriale, una persona conosciuta da molte Procure per reati di questo tipo. La relazione è durata meno di un anno ma in pochissimo tempo sa creare una dipendenza sotto forma di minacce e ricatti che compromette qualsiasi altra scelta.
Perché? Cosa voleva da lei? L'unico mondo cui potevo accedere era il suo: è diventato un incubo e lo racconto giorno per giorno nel libro. Non potevo neanche fermarmi a prendere un pacchetto di sigarette, tanto per dire. Non avevo più indipendenza economica: in un mese mi sono vista soffiare la mia azienda. Non potevo trovare altri lavori perché ha martellato di minacce e denunce i posti in cui mi presentavo. Nasceva un senso di vergogna continuo. In seguito ho dovuto fare 7 mesi di analisi... Con questo libro mi sto mettendo a nudo - e non è facile - soprattutto verso le persone che mi conoscono come una donna molto forte e reattiva. Mi è dispiaciuto non poter approfondire vari aspetti: non è “solo” stalking, è molto più complessa la situazione.
Nel libro si parla anche di violenze fisiche...Il mio carattere è quello di una montanara tenace: non mi sono afflosciata tutta in una volta. Ogni volta che reagivo erano botte, in una discesa senza fine. La prima volta uno pensa che sia un caso, magari perché entrambi abbiamo alzato il tono... Ma quando si ripete tante volte, capisci che è un incubo. Penso di aver rischiato la mia vita per mano sua e anche per mano mia: si arriva a un punto dove non vedi il domani. Non potevo fare nemmeno una telefonata: l'unico famigliare che avevo vicino era mia madre, grande protagonista del mio libro. Mi ha aiutata molto.
Questo libro può essere un messaggio a chi viva storie simili: come si può uscirne? La cosa più difficile è proprio il fatto di non avere spazio né tempo per ragionare con la propria testa. Si arriva ad essere condizionati dalle decisioni di un altro. Ho potuto contare su una ventina di giorni perché questa persona è stata arrestata per un altro stalking... e questi giorni mi hanno permesso di ritrovare me stessa e la voglia di una vita semplice, normale.
Ha cambiato casa?No però è iniziato subito lo stalking. Ricevevo centinaia di messaggi al giorno: sms, posta elettronica... Il postino recapitava pacchi - ho ricevuto di tutto - raccomandate e cartoline numerate con i giorni che mi restavano da vivere. Ho cambiato almeno tre schede telefoniche. L'avvocato del Gruppo Antistalking (un gruppo di giuriste di Modena e Reggio Emilia, ndr) mi ha dato poche dritte ma efficaci per uscirne. Ho percepito la difficoltà del percorso che mi aspettava...
I risultati ci sono stati?Ha funzionato, anche se resta molto da fare nei “tempi scoperti” fra quando una donna denuncia e i tempi della giustizia. Ancora oggi mi mostrano un foglio sull'irreperibilità di quella persona, che non si presenta ai processi ed è ricercato per altri reati. Irreperibile può voler dire ovunque! Lui è libero, molto più libero di me o da una donna che ora abbia preso il mio posto.
Nel libro c'è molta inquietudine: per un anno, ho conosciuto persone della sua vita che in realtà erano attori pagati. Ho cenato con genitori che non esistono... Sono diventata un po' paranoica: qualunque persona nuova può provocarmi ansia.
Perché ha scritto «Il gentiluomo»?Prima di tutto per me stessa, dopo un anno chiusa in casa con ricordi malsani. Mettere nero su bianco tutto quello che avevo sopportato era un altro modo di denunciare. Spero che possa anche aiutare persone che non sanno come reagire o persone che non sanno nulla di queste situazioni.
Pensa che il “gentiluomo” di cui parla leggerà il libro? Sono convinta che l'abbia già in mano! Ho imparato a conoscerlo... Sarà il primo ad averlo. Onestamente non so se io provi più piacere o più paura: sono due sentimenti che in questo momento si accavallano. Per me è riprendermi un po' di quello che mi ha portato via.
Come giudica la legge contro lo stalking? Penso sia una legge giustissima ma, come per tante altre leggi in Italia, la macchina si inceppa. Ci sono giudici che ogni giorno tirano fuori persone che per prima cosa vanno a uccidere le loro vittime. Per chi ha vissuto esperienze di quel tipo è devastante! Muoiono molte donne, non sono casi sporadici. C'è ancora molto da fare.